martedì 7 maggio 2013

Puoi scovare chiunque sui social, basta una mezza giornata

Bastano dodici ore, non un minuto di più. Anzi, forse meno se chi cerca godesse di qualche incentivo a sbrigarsi. Non c'è scampo: ciascuno di noi può essere individuato attraverso i social network, Facebook, Twitter e compagnia, nel giro di mezza giornata. A partire ovviamente da indizi minimi come una fotosegnaletica, il nome o l'area in cui risiede. Non occorre molto di più per associare un'identità precisa a un volto e a molte altre informazioni collegate. A provarlo, una serie di dati diffusi dallo scienziato Alex Rutherford, che ha coordinato un gruppo di lavoro del Masdar Institute of Science and Technology di Abu Dhabi, dell'Università della California a San Diego, del Massachusetts Institute of Technology e dell'Università di Edimburgo. Insieme ad alcuni collaboratori conduce da anni studi sul tema e, dopo un primo esperimento organizzato dall'agenzia Darpa nel 2009 i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha di recente partecipato a una singolare competizione: la Tag Challenge. Poco più di una caccia all'uomo virtuale con tanto di premio in denaro che ha tuttavia fornito una ricaduta notevole in termini di privacy e identificazione, personal tracking e riservatezza.

Nel corso della caccia al sospetto bisognava trovare cinque persone in altrettante città d'Europa e degli Stati Uniti, da Washington a Bratislava passando per Stoccolma, Londra e New York, partendo da uno scatto dell'uomo o della donna, dalla città e dal fatto che avrebbero indossato una maglia col logo dell'evento. Null'altro a disposizione dei team partecipanti. Rutherford e i suoi, in quella situazione capitanati da Iyad Rahwan, hanno vinto riuscendo a pescarne tre su cinque. Da qui, la riflessione più ampia sui livelli di separazione temporale: quanto tempo occorre per scovare un individuo a caso attraversando i miliardi di contatti e intrecci a cui le decine di piattaforme sociali danno vita? O meglio: quanto tempo serve affinché la mobilitazione condivisa conduca alla sua individuazione? Risposta: appena una dozzina di ore, se non di meno. "È accaduto qualcosa di notevole  -  ha detto l'organizzatore della gara, Joshua deLara  -  una squadra di persone sparse fra Usa, Gran Bretagna ed Emirati Arabi Uniti è stata in grado di trovare una persona in Slovacchia in meno di otto ore a partire da una foto".

Un punto di vista che, anche se in parte diverso, prende le mosse dal pionieristico studio del sociopsicologo americano Stanley Milgram, che nel lontano 1967 dette vita a un esperimento illuminante e apripista del settore: inviò 160 pacchetti a persone scelte a caso negli Stati Uniti chiedendo loro di inoltrare ogni singolo plico a un cittadino di Boston. Unica regola: individuarlo a partire esclusivamente dal nome. Il primo pacco arrivò a destinazione passando solo da due paia di mani in appena quattro giorni. Anche se il resto del carico impiegò molto tempo. I social media hanno decisamente ridotto la forchetta cronologica e rivoluzionato le dinamiche di relazione proiettandole su scala planetaria e stringendoci ancora di più in un unico abbraccio fatto di like, tweet e geotag. Lo si è visto nel caso dell'ultima tragedia di Boston o nel corso delle cosiddette "primavere arabe".  Secondo Facebook, per esempio, saremmo tutti connessi al massimo attraverso quattro gradi di distacco. Due in meno di quanto aveva scoperto Milgram.

"Abbiamo mostrato che queste dodici ore di separazione sono possibili fondamentalmente grazie all'abilità dei social network di mobilitarsi in maniera mirata, sfruttando al massimo la geolocalizzazione nel reclutamento delle persone da coinvolgere nella ricerca" racconta Rutherford disegnando una sorta di esercito mondiale di agenti (neanche troppo) segreti pronti a centrare l'obiettivo attivandosi in tempo reale. Il ricercatore ha aggiunto come i tempi di tracciamento potrebbero perfino raffinarsi e accorciarsi se vi fossero ragioni forti a spingere le persone come un premio, un pagamento o un qualche tipo d'incentivo. Riflessione essenziale che potrebbe avere applicazioni importanti nel modo in cui i politici o le grandi organizzazioni mobilitano i propri supporter o aiutare nelle situazioni d'emergenza per identificare vittime o dispersi. Non si scappa, a parte qualche errore, all'occhio planetario dei social.

(Fonte: www.repubblica.it)

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