mercoledì 21 marzo 2012

Video, social network e smartphone: Italia innamorata della “Nuova Internet”

Generazione Flux. Così il magazine Fast Company americano ha definito il tipo d’uomo che nei prossimi anni si troverà a interagire con la “new Internet”, con lo sviluppo dei media digitali interattivi e l’incenssante flusso di dati che generano. Per una volta l’Italia non è il fanalino di coda, anzi, la “nuova Internet” da noi è già in piena attività, sta mutando le nostre abitudini di utenti e lettori, aprendo anche inediti scenari di business. Una rivoluzione che sta cambiando i connotati al mondo dell’editoria e della pubblicità. È quanto emerge dalla ricerca «Digital Media: in pieno decollo. Video, social network, tablet e smartphone» sul valore del mercato ITC in Italia nel 2011, dell'Osservatorio New Media & New Internet e presentata al Politecnico di Milano.

DATI – I dati di crescita del settore sono impressionanti, se rapportati alla crisi in corso e ai segni negativi di altri ambiti: cresce la raccolta pubblicitaria e ricavi pay su smartphone (+70% e +120%) e tablet (+110% e +150%). Raddoppia la pubblicità sui Social Network (in Italia quasi 24 milioni di utenti), crescono dell’130% i ricavi generati dalle App e cresce dell’80% il valore della pubblicità sui Video online, trainato dalle offerte sempre più ricche degli editori e dalle masse di utenti di YouTube e triplicano le Connected Tv (dal 10% a oltre il 30%). Si tratta di un mercato ancora limitato (il 7%) rispetto a quello complessivo dei Media, ma il trend di crescita fornisce agli operatori indicazioni inequivocabili sulla direzione da prendere, perché “sarà con questo volto che l’Italia potrà entrare a testa alta nell’economia digitale” afferma Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori ICT del Politecnico.

CONTENUTI – Ma come è possibile che l’Italia, gravata dal noto digital divide e dove il pc risulta presente in appena il 60% delle case, si trovi improvvisamente così brillante sul fronte multimediale? Semplice, perché la nuova Internet è multi-device. «Esce dal pc e si affaccia su altri mezzi come Smartphone (sono 21 milioni gli italiani possessori di un telefono avanzato, ndr), tablet, le consolle da gioco, o le smart tv» afferma Vincenzo Russi, direttore del Cefriel. Questa nuova Internet sembra cioè plasmarsi alla perfezione con certe nostre attitudini: la nostra «passione per il mezzo televisivo si rispecchia nell’enorme fruizione di streaming video sul web (lo fa il 73% degli utenti), da cui la crescente diffusione delle Smart Tv, già connesse». C’è poi il florido mercato delle applicazioni per telefoni e tablet, su cui i gruppi editoriali si sono cimentati con notevole tempismo. E in ultimo l’innamoramento degli italiani per i Social Network con Facebook in testa (21 milioni di profili) e una penetrazione superiore a quella di Usa e Brasile.

SFIDA – Una scommessa per i gruppi chiamati a produrre il “flusso” di informazioni ma a saperle smistare e indirizzare nei diversi dispositivi. Oltre a dover gestire un contatto diretto con gli utenti in modalità inedite rispetto al passato e all’abbandono, non sempre facile, di modelli obsoleti. «Per questo si apriranno spazi per nuovi soggetti che sapranno inventare tipologie di business, come sta accadendo per le Social Tv che sono tutte start-up. È una grossa chance per i giovani» afferma Giovanni Toletti, responsabile della ricerca. Un quadro per una volta entusiasmante al quale manca un tassello: la domanda sulla qualità dei contenuti che gli Italiani vorranno prediligere, ma questa è un’altra storia.

(Fonte: www.corriere.it)
Cesare Paris
Seo Specialist
Ufficio Stampa

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