venerdì 16 marzo 2012

"Arriva il decreto DigItalia: internet per tutti entro il 2013"

Obiettivo: favorire l’alfabetizzazione informatica e potenziare su scala nazionale le connessioni internet adsl. Per colmare il gap tecnologico dell’Italia e recepire gli obiettivi definiti dall'Europa il Governo Monti ha assicurato che entro il prossimo giugno sarà pronto il decreto DigItalia: una serie di misure normative frutto del lavoro della cabina di regia dell’Agenda digitale. Prima di quel momento, sei gruppi nominati dall’Esecutivo saranno incaricati d’individuare priorità, ostacoli e copertura finanziaria. I dati evidenziano come ancora nel 2012 quattro famiglie su dieci non abbiano la possibilità di accedere al web.

Per garantire la diffusione della banda larga entro il 2013 e quella ad alta velocità entro il 2020, il governo vuole intervenire prima di tutto investendo nel potenziamento delle infrastrutture: una rete adeguata è, infatti, considerata la pre-condizione indispensabile per lo sviluppo di internet. In particolare, il gruppo “Infrastrutture e sicurezza” capitanato da Roberto Sambuco è al lavoro per reperire 400 milioni di euro. Serviranno a diffondere la banda larga nelle regioni del centro-nord e in tutte quelle aree dove ancora non esiste o che garantiscono minori guadagni. Per quanto riguarda, invece, il sud, sono già state recuperate le risorse necessarie per azzerare il divario digitale e verranno istituiti, tra qualche mese, dei bandi per attuare le opere infrastrutturali, un progetto che darà occupazione a 8.000 persone.

Sul fronte sicurezza, l’Esecutivo sta valutando l’ipotesi di creare un Cert italiano (Computer emergency response team) contro gli attacchi informatici e la definizione di progetti operativi, che rendano più sicuri i pagamenti elettronici e diano un impulso alle attività di compravendita on line sui siti di e-commerce. Il commercio online rappresenta una preziosa opportunità a disposizione delle imprese italiane, che, però, al momento sembrano preferire canali di vendita più tradizionali. Il commercio elettronico incide per solo il 5% sul fatturato (vale circa 8 miliardi di euro) contro la media europea che si attesta al 14%. L’obiettivo è sviluppare i servizi web per il 33% delle piccole e medie imprese e, nello stesso tempo, far sì che un consumatore su due faccia acquisti online. La digitalizzazione può diventare un motore d’innovazione anche per le imprese operanti in settori più “hard”, come, per esempio, quello manifatturiero. 

Altro capitolo sul quale è necessario intervenire è il cosiddetto e-government. La riforma Brunetta per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ha reso disponibile sul web tutti i servizi, ma solo il 10,7% dei cittadini italiani ne usufruisce realmente. Per questo motivo, un gruppo di lavoro guidato da Renzo Turatto si concentrerà sulla diffusione e la piena applicazione dell’e-government da parte delle amministrazioni centrali e locali, sul completamento delle digitalizzazioni nei settori chiave (giustizia, sanità e scuola) e sull’introduzione di un sistema che riesca a far dialogare i diversi settori amministrativi, consentendo ai cittadini di velocizzare i tempi per sbrigare ogni pratica, il tutto rigorosamente per via telematica. 
I consumatori che vogliano contribuire alla digitalizzazione del Paese, nel loro piccolo, possono cominciare a dotarsi di una buona connessione telefono adsl nelle loro case: un aiuto in questo senso può arrivare dal portale SuperMoney, l’unico in Italia accreditato dall’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) perché permette di confrontare le proposte di tutti gli operatori di telefono e internet attivi in Italia e di trovare l’offerta migliore in base alle proprie esigenze.

(Fonte: www.kataweb.it)

Ufficio Stampa
Cesare Paris 

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